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Nelle scorse ore, Karim Khan, procuratore capo della Corte Penale Internazionale (CPI), ha richiesto ai giudici del tribunale dell’Aja di emettere mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per i tre leader di Hamas, tra cui Yahya Sinwar.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International è intervenuto nella trasmissione di Radio Roma Sound, Gli Inascoltabili, per commentare la decisione. Di seguito le sue parole:

Il commento di Noury (Amnesty International)

“È un’ottima notizia se gli arresti verranno confermati. Quanto accaduto dal 7 ottobre ad oggi preoccupa la giustizia internazionale, tanto che entrambi i leader sono riconosciuti colpevoli di gravi crimini di guerra e contro l’umanità. Il diritto internazionale non guarda in faccia nessuno: se i crimini corrispondono scatta comunque il mandato di cattura.

Israele, inoltre, ha il diritto di prendere iniziative per proteggere la popolazione, ma non violando gli obblighi del diritto internazionale. Dal punto di vista cronologico ha iniziato Hamas e infatti i tre leader vengono indagati. La reazione di Israele tuttavia si è basata su attacchi contro i civili, uso della fame come metodo di guerra e altri crimini internazionali.

“Ognuno cerca di difendersi e di stravolgere la storia”

Sulle reazioni, ha detto Noury: “Hamas e i suoi simpatizzanti hanno replicato che questa è resistenza, ma difendersi non significa ammazzare ragazzi che ballano o prendere in ostaggio persone, questi sono crimini di guerra. Dall’altra parte Israele ha parlato di uno scandalo di natura incommensurabile, sottolineando che il suo è un diritto alla difesa. Ognuno cerca di difendersi e di stravolgere la storia, l’elenco dei crimini contestati è lungo e per ciascuno di essi ci sono una serie di documenti. Ci sono ad esempio immagini di Israele che bombarda strutture civili. Il procuratore ha usato solo incriminazioni evidenti“.

Sul rapper iraniano condannato a morte dagli Ayatollah

Sul rapper iraniano Toomaj Salehi, condannato a morte da un tribunale rivoluzionario per “corruzione sulla terra”, ha infine spiegato: “Monitoriamo la situazione con grande preoccupazione. C’è sempre una narrazione complottista da parte delle autorità iraniane che sfruttano incidenti come quello di Raisi e altri avvenimenti per eliminare oppositori. È stato inoltre presentato un ricorso alla corte suprema e Amnesty è mobilitata, c’è un forte coinvolgimento sui media e nell’opinione pubblica”.

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