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Dopo l’incontro con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in merito alla riqualificazione dello stadio Flaminio, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni raccolte dal nostro Alessio Di Francesco. Tra gli argomenti toccati non solo la questione stadio, ma anche quelli relativi al calciomercato e alla prossima stagione del club capitolino:

“Abbiamo dato una scadenza per poter perfezionare meglio gli aspetti tecnici fino a ottobre. Penso che l’amministrazione comunale abbia capito la serietà e la meticolosità con cui noi abbiamo affrontato il problema, cercano di salvaguardare e rispettare gli aspetti normativi e architettonici del Flaminio. Il sindaco è stato favorevolmente impressionato”.

Aumentare i posti salvaguardando la struttura?

“Verrà fatta una struttura a fianco salvaguardando quella vecchia. C’è tutto un sistema con le procedure architettoniche di Nervi, non a caso nel nostro staff abbiamo paradossalmente – per farvi capire la nostra serietà – l’attuale responsabile della Sapienza che ha ereditato la cattedra di Luigi Nervi; un componente della famiglia Nervi che ha espresso il suo gradimento. Abbiamo trovato una amministrazione attenta, che ha capito che questo non è un lavoro fine a sé stesso, ma che porterà dei risultati. Inoltre, affronta in modo serio tutte le problematiche per rendere lo stadio fruibile con una capienza di circa 50mila spettatori“.

Il rendering?

L’ha visto il sindaco. I cittadini romani devono vedere il progetto che verrà presentato a fine ottobre, altrimenti si iniziano a fare delle considerazioni sbagliate. Il sindaco ha visto che l’attività che noi abbiamo svolto e c’è fiducia da parte dell’amministrazione. Dovrà essere un punto di riferimento per tutto il quartiere. Non è una cosa che vivrà 365 giorni all’anno, quindi con una logica di tutela sotto i vari punti di vista l’ambiente“.

Timore della concorrenza?

“Non c’è nessuna corsa. Io ho presentato un progetto che penso abbia lo spirito giusto per potere essere in qualche maniera apprezzato. Se non altro il Flaminio era la casa della Lazio, quindi stiamo ridando la casa ai laziali, però vorrei che questa struttura fosse al servizio dell’intera comunità, come punto di aggregazione del quartiere.

Noi faremo un progetto che prima di tutto salvaguardi questi principi: l’architettura di Nervi, la più importante; la fruibilità, e quindi portare la capienza a quelle che siano le norme sportive; che sia un centro di riferimento che tenga conto dell’ambiente. Non vogliamo fare né strappi, né situazioni che vanno a impattare. Stiamo cercando di ricucire una situazione con lo stesso criterio. È Nervi, mi perdonerete la similitudine, a fare l’ampliamento del suo stadio.”

Quanto potrà costare lo stadio della Lazio?

“Da 250 milioni in su. Finanziatori? Noi non vendiamo sogni, ma solide realtà. Abbiamo la possibilità di poterlo realizzare. Oggi siamo approdati qui e non siamo venuti ex abrupto, come direbbero i latini. Già abbiamo fatto un giro di ricognizione spiegando i nostri intendimenti e le nostre situazioni. Ora dobbiamo tradurre in maniera concreta e definitiva come prevede la norma. È uno studio di pre-fattibilità per far vedere come viene lo stadio, dopodiché scenderemo nei dettagli“.

Rallentamenti per lo stadio della Roma?

“Io non conosco gli iter degli altri stadi, conosco il mio. Proprio per evitare che ci possano essere incidenti di percorso dettati anche da comportamenti di persone che fanno fughe in avanti, ho evitato di fare qualsiasi considerazione e di prospettare qualsiasi cosa che venga considerata definitiva. Nel momento in cui presenterò il progetto di fattibilità, significa che sarà stato già recepito a grandi linee da quelli che saranno gli organismi preposti. Parliamo dello studio architettonico: dico soltanto che il Comune ha recepito positivamente questa nostra iniziativa.

Rispetto alle altre ipotesi di lavoro presenti, riteniamo la nostra quella più calzante nell’interesse della collettività, della città e dello sport. Ma non ci siamo messi in competizione. Abbiamo fatto questo progetto convinti di dare una risposta concreta alla soluzione del problema, e ce ne sono parecchi. La tenuta del cemento armato per esempio: non a caso abbiamo l’università che sta facendo uno studio approfondito su questo, perché se il cemento armato non tiene è un problema che affrontiamo prima. Prevenire è meglio che curare“.

Immobile in Turchia?

“La mia società non ha ricevuto nessuna offerta, glielo dico in tutta onestà. Ciro Immobile è un giocatore della Lazio e ha un contratto con la Lazio. Quando riceveremo un’offerta da parte di una società per acquisirlo la valuteremo. Ad oggi non l’abbiamo ricevuta”.

La Lazio potrà competere con tutti?

“Non c’è nessun ridimensionamento, tutt’altro. Stiamo ristrutturando un’organizzazione in un modo diverso, perché fare calcio oggi è diverso rispetto a 10-15 anni fa. Oggi è più legato alle potenzialità fisiche e allo spirito di gruppo. Non a caso abbiamo preso un allenatore, come Marco Baroni, che valorizza il gruppo. Bisogna quindi allestire una squadra che sia competitiva e che lavori all’unisono. Perché quando ci sono delle discrasie nello spogliatoio che determinano una non omogeneità di comportamento e un non affiatamento si possono creare delle condizioni come si sono create lo scorso anno, nonostante avessimo una squadra competitiva. Lo dicono i fatti: noi non siamo andati in Champions perché abbiamo perso con società che erano meno attrezzate di noi. Con Baroni allestiremo una squadra competitiva, che cercherà di migliorare la posizione di quest’anno”.

Minaccia alla comunicazione?

“Non ho fatto nessuna minaccia nel corso della conferenza stampa di questa mattina. Siccome tutti parlano di situazioni senza conoscerne la portata, parlando di cifre che non corrispondono alla realtà, ho solo fatto una considerazione. Ho spiegato ai vostri colleghi che se tu compri un giocatore all’estero, il suo costo non è gravato da Iva, se lo compri in Italia sì. Quindi se prendi un giocatore a 20 milioni, paghi anche l’Iva e le commissioni. La matematica non è un’opinione. Siccome quando fai un acquisto nel campionato Italiano devi depositare il contratto con il valore complessivo alla Lega calcio, devi mettere i soldi complessivi.

Alla luce di questo abbiamo allestito una nuova comunicazione, con uno studio radiofonico di altissimo livello, due studi televisivi provvisti anche di ospiti, ma soprattutto con una logica dove la comunicazione la faremo noi. E diremo come stanno le cose, perché voi parlate di cose che non conoscete. Se aveste visto tutti gli investimenti fatti dalla Lazio, non stareste parlando in questa maniera. Il contraddittorio esiste nel momento in cui sei a conoscenza dei fatti”.

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