Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è stato liberato dopo cinque anni trascorsi in un carcere di massima sicurezza vicino Londra. L’annuncio è stato dato proprio da WikiLeaks, che ha comunicato la notizia del rilascio e dell’accordo di dichiarazione di colpevolezza raggiunto con la giustizia americana.
Un viaggio verso la libertà
Assange ha lasciato il Regno Unito ieri pomeriggio, decollando dall’aeroporto di Stansted. Destinazione: Stati Uniti. La liberazione è stata salutata con un post su X dall’account ufficiale di WikiLeaks: “Julian Assange è libero”.
Sarebbe, quindi, la libertà la conclusione di questo caso lungo 15 anni.
L’accordo con la giustizia americana
Secondo quanto riportato, Assange ha accettato di dichiararsi colpevole di cospirazione per ottenere e divulgare documenti classificati della difesa nazionale degli Stati Uniti. Questa accusa comporta una pena di 64 mesi di carcere, ma grazie al tempo già trascorso in prigione, Assange sarà di fatto un uomo libero una volta che l’accordo sarà ratificato da un giudice federale.
Una campagna globale per la libertà
WikiLeaks ha sottolineato che il rilascio di Assange è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite. Questa pressione collettiva ha aperto la strada a negoziati prolungati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, portando infine all’accordo.
Prossimi passi
Assange dovrebbe arrivare negli Stati Uniti domani, dove si attende la ratifica formale dell’accordo raggiunto. WikiLeaks ha promesso di fornire ulteriori dettagli appena possibile.
La liberazione di Julian Assange segna un momento cruciale nella sua lunga battaglia legale. La sua vicenda continua a sollevare dibattiti sul giornalismo investigativo, la libertà di stampa e i diritti umani.